Qual è il vero significato del Natale?
Malgrado le difficoltà che stiamo attraversando, anche quest’anno è arrivato il periodo natalizio, e oggi più che mai ci si pone la domanda, qual è il vero significato del Natale? Lasciamo rispondere a Linus.
Nel lontano 1965, Charles M. Schulz presentò al mondo intero, tramite le sue insolite e famose vignette, un Natale di Charlie Brown. In quella vignetta, il gruppo dei Peanuts, il nome del fumetto creato, era impegnato nei preparativi per il grande evento, ma in realtà nessuno di loro prestava la minima attenzione ed un sufficiente peso al vero significato di quello per cui stavano lavorando. Tutti sono troppo occupati a ballare, o a decorare, come Snoopy, o a lamentarsi dei regali, come Lucy, o impegnati a scrivere a Babbo Natale, come Sally. Tutte queste “frivolezze” rendono Charlie Brown molto depresso. Charlie si rende conto che c’è qualcosa che non va, che gli manca qualcosa. E infatti, frustrato, si mette a urlare: “C’è qualcuno lassù che sa qual è il vero significato del Natale?” Perciò, stupiti dalla domanda, tutti i suoi amici smettono immediatamente di fare ciò che stanno facendo, senza però sapere esattamente come o cosa rispondere. Soltanto Linus si fa avanti con una risposta presa direttamente dalla Bibbia.
In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L’angelo disse loro: “Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”. E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!” (Luca 2:8-14)
Questo è il vero significato del Natale, caro lettore/trice.
Il Natale ci ricorda la nascita del Salvatore, Gesù Cristo il Signore, e di come Dio abbia provveduto a darci questo Salvatore che è in grado di liberare il genere umano dall’inevitabile e crudele destino mortale che pesa su ognuno di noi. La Bibbia dice che siamo lontani da Dio a causa della nostra condizione mortale, e il modo per essere riappacificati con Lui è solo attraverso l’affidarsi all’opera salvifica di Gesú Cristo. Con le sole nostre forze e capacità non ci si salva! E mai con esse potremmo raggiungere quella condizione di perfezione e di purezza, una condizione che appartiene solo a Dio, sufficiente per darci la possibilità di accedere alla Sua presenza. La Bibbia, infatti, afferma chiaramente che: Non c’è nessun giusto, neppure uno. (Romani 3:10).
In effetti, tutto quello che facciamo, diciamo e pensiamo è in contrasto con quello che Dio richiede e vuole da noi. Il genere umano vive una completa ribellione nei confronti di Dio, e le sue azioni sono macchiate da gravi colpe. E, come normalmente accade quando si commette un reato, per ogni colpa è prevista una pena, che deve essere espiata. Questa colpa la Bibbia la chiama peccato: originata esclusivamente dalla nostra natura egoista di essere umani, quindi non perfetti, e questo, inevitabilmente, genera una separazione e un allontanamento da Dio. Perciò Dio, per salvare dalla giusta condanna il peccatore, ha deciso di mandare Gesù ad aiutarci. Dato che non ci si salva da soli!
Proprio per questa ragione il Salvatore Gesù Cristo è nato (morto e poi risorto), per cancellare i misfatti di noi peccatori, in modo che potessimo imparare a conoscerlo e, attraverso il suo sacrificio, permetterci di aspirare al perdono di Dio. Lui ha scelto di mostrarci il suo amore intervenendo attraverso la sua divinità e indipendentemente da chi siamo noi e dalla situazione che viviamo, concedendo totalmente sé stesso per la nostra salvezza.
La Bibbia infatti afferma: Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. (Romani 5:8).
La pandemia che ha colpito globalmente il nostro pianeta ha messo in evidenza tutta la nostra fragilità, e ha dimostrato che il mondo in cui viviamo può essere un posto terribile, dove è molto difficile “non temere per la propria incolumità”, proprio perché la maggior parte di noi esseri umani si trova dipendente da qualcosa di temporale che, andando ben a vedere, non è in grado di darci nessuna sicurezza. Ma in mezzo alla paura e all’insicurezza, se quest’anno volessimo comprendere o dare un significato diverso al nostro Natale, dobbiamo riflettere su ciò che è accaduto realmente più di duemila anni fa: Gesù si è incarnato tramite il parto verginale di Maria Maddalena. È venuto sulla terra per salvarci, passando attraverso la morte sacrificale della croce per salvare noi. Ma non si è limitato a questo, è resuscitato sconfiggendo la morte, per darci la speranza di una vita nuova in vera pace e in vera sicurezza. La venuta di Gesù ci libera da tutte quelle paure che non siamo in grado di combattere. E ci consente semplicemente di abbandonare le nostre false sicurezze a cui ci siamo erroneamente aggrappati, e imparare ad affidarci e a confidare totalmente in Lui. Lasciare che Gesù Cristo regni nella nostra vita diventando il nostro Salvatore è il vero significato del Natale biblico. Forse la preghiera sottostante può aiutarci a fare il primo passo verso le braccia del nostro Creatore amorevole. ParliamoGli ora. Egli ci ascolta, e desidera che andiamo a Lui…
Caro Padre Celeste, grazie perché tu mi hai creato e mi ami. Ti prego di perdonarmi per aver sottovalutato il dono della tua vita e del tuo amore. Grazie per aver mandato Gesù in questo mondo a darmi una nuova speranza e un esempio di vita. Ti prego di far parte della mia vita come mio Salvatore e Signore, e circondami del tuo amore, in modo che possa vivere per te.
di J.B.
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