Da Ebreo agli Ebrei – Nicola Martella

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Descrizione

Un Ebreo cristiano si calò nei panni dei suoi connazionali ebrei, per argomentare con le Scritture ebraiche, partendo però perlopiù dalla traduzione greca detta la «Settanta», al fine di convincerli e indurli ad accettare Gesù come il loro Messia promesso. Le categorie, a cui si rivolse erano diverse, ad esempio: i Giudei storici; i simpatizzanti verso l’Unto Gesù, quanti avevano appetito la grazia di Dio nel Messia, ma non avevano mai preso una decisione definitiva; quanti erano rimasti sulla soglia, lungamente indecisi fra l’antico e il nuovo patto, fra la legge di Mosè e quella del Messia, fra la radunanza giudaica (con i suoi vantaggi sociali ed economici) e l’assemblea cristiana; e quanti avevano sì fatto una decisione, ma subivano ancora il fascino degli antichi riti e del vecchio paradigma. Il suo metodo apologetico fu quello di mostrare la superiorità dell’Unto Gesù (nome, posizione, patto, sangue, sacerdozio, ecc.) rispetto a quanto si trovava nell’antico patto. Questo Ebreo indusse, a più riprese, i suoi connazionali a fare il passo decisivo, lasciando le effimere sicurezze date dall’«accampamento» giudaico, uscendo finalmente «fuori dalla porta» (Eb 13,12s), pronti a portare l’oltraggio per l’Unto Gesù, nell’attesa della città futura (v. 14).
Questa opera «Da Ebreo agli Ebrei» parte da una traduzione letterale, fatta dall’autore e che fa parte del progetto «Bibbia radicale», che è pensata per lo studio biblico. Gli va dietro un corso biblico, con cui studiare questo libro in modo personale o in gruppo. Poi segue un «commento basilare di Ebrei». È contenuto anche un «dizionarietto», in cui sono spiegati i termini greci più salienti della lettera. Alla fine, si trovano alcune «appendici», in cui l’autore discute particolari approfondimenti di natura teologica o dà ulteriori stimoli di approfondimento.