di J.D. Greear

Sperimentiamo una dolce pace quando ci arrendiamo e abbandoniamo il desiderio di controllo e quello di vendetta. Quello spirito di dolcezza e ciò che Pietro ha in mente quando cita il Salmo 34 nella prima lettera alla chiesa: “Infatti «chi vuole amare la vita e vedere dei buoni giorni, trattenga la sua bocca dal male e le sue labbra dal parlare con inganno; si ritragga dal male e faccia il bene, cerchi la pace e la persegua, perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera, ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male» (1Pietro 3:10-12).
Nei versetti precedenti, Pietro ha descritto questa quieta dolcezza in azione, con parole che dovrebbero caratterizzare una chiesa che persegua la pace anche in tempi malvagi: “Infine siate tutti di una sola mente, compassionevoli, pieni di amor fraterno, misericordiosi e benevoli” (1Pietro 3:8).
Pietro ordina di ricercare l’unità (ovvero l’essere “di una sola mente”) perché essa non viene in modo spontaneo. Dopo tutto, si suppone che la chiesa sia composta da persone di culture diverse, che non hanno un’esperienza di vita comune bensì una comune speranza in Cristo. I nostri background culturali, tuttavia, sono forti, e mettere differenti culture insieme può generare un certo grado di tensione. Gesù lo aveva previsto: lui e i suoi apostoli non hanno mai immaginato la chiesa come un luogo dove tutti dovessero pensare e ragionare allo stesso modo su tutto, ma come un luogo dove ognuno fosse radicalmente accolto e radicalmente sfidato; un luogo dove, in mezzo alle diversità, un gruppo di persone potesse trovare unità in Cristo per superare ogni differenza. Pietro fornisce due parole fondamentali per quel tipo di mentalità: compassione e amore. Provare compassione significa partecipare a ciò che prova qualcun altro ed entrare con delicatezza nella sua sofferenza.
Amare significa avere profonda cura e attenzione verso qualcuno, al punto da ritenere secondario che egli abbia la nostra stessa opinione. Amare significa essere a nostro agio in mezzo a persone diverse da noi sotto un profilo culturale o politico, perché il nostro amore per loro è più grande dell’affermazione dei nostri punti di vista. Quando siamo profondamente coinvolti in qualcosa ci risulta difficile avere attorno persone che la pensano in modo diverso, tuttavia, il corpo di Cristo e il messaggio del Vangelo sono degni di un tale sforzo.

Pace significa molto più che “Dio ti benedica”
Pietro dice anche di essere misericordiosi e umili. La radice della parola “misericordioso” in greco è splagma e indica un profondo sentimento di pietà che sgorga dal nostro intimo. Significa che non ci limitiamo a simulare un senso di finta vicinanza come quando diciamo “Dio ti benedica” mentre pensiamo “Povero te”. Le persone misericordiose e compassionevoli sentono davvero il dolore degli altri. Quando perseguiamo la pace, il nostro amore va al di là di una serie di superficiali frasi fatte: investiamo emozionalmente sul dolore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle; ne portiamo insieme il peso. D’altra parte, le persone non baderanno alle nostre parole finché non saranno davvero convinte che teniamo sinceramente a loro.
Una delle cause principali di divisione è l’atteggiamento di quei gruppi di persone che si vantano di sapere tutto. Ricercare l’unità significa praticare l’umiltà ed essere pronti ad ammettere di essere nel torto e a cambiare la propria prospettiva. Secondo mia moglie, il motto della mia vita dovrebbe essere “Spesso nel torto, ma mai nel dubbio”. Penso di essere sempre nel giusto quando sono convinto di qualcosa. Tuttavia, se adesso mi guardo indietro e torno a cinque anni fa con una prospettiva differente, mi chiedo “Ma cosa avevo nella testa?”. E se questo è vero guardando a me stesso cinque anni fa, non potrà forse accadere lo stesso in futuro guardando alle opinioni a cui mi sto attaccando oggiSe ci credessi davvero, agirei con molta più umiltà. Lo faremmo tutti.

Quando siete in disaccordo con un fratello o una sorella, siate disposti ad ascoltarli. In ultima analisi, capiranno quanto meno che tenete davvero a loro. Oltre a questo, essi potrebbero aiutarvi a vedere qualcosa che non avete mai visto. Non ascoltateli soltanto allo scopo di confutare le loro argomentazioni, ascoltateli in modo da comprenderli. Ascoltate così bene da poter riesporre a parole vostre le loro posizioni. Siate veloci ad ascoltare e lenti a parlare.
Questi possono sembrare tempi malvagi. L’unità può sembrare impossibile. La pace può sembrare una chimera. Tuttavia, c’è una strada per amare la vita e perseguire la pace: confidare come ha confidato Gesù; rispondere come ha risposto Gesù; vivere come ha vissuto Gesù; amare come ha amato Gesù.


J.D. Greear è Pastore di The Summit Church a Raleigh-Durham (USA), una chiesa di oltre 10,000 membri. È anche l’attuale Presidente della Southern Baptist ConventionInoltre è autore di numerosi libri, fondatore della Greear Ministries, realizza una trasmissione quotidiana e il podcast Ask Me Anything. J.D. Greear è sposato e ha 4 figli.

Testo pubblicato originariamente sul sito di J.D. Greear Ministries. Tradotto e riprodotto qui con l’autorizzazione da parte dell’editore J.D. Greear Ministries. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di SoliDeoGloria. Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.
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